Pil Italiano 2023, Stime Aggiornate e Previsioni

Ben ritrovati cari affezionati lettori di Invest In The Stock, siamo sempre molto felici e onorati di avervi qui con noi e più numerosi. Nell’articolo di oggi parleremo di finanza, nello specifico, tratteremo il PIL italiano 2023. Cercheremo insieme di capire cos’è, come si calcola, inoltre vedremo il suo attuale andamento e le previsioni future.

Che cos’è il PIL?

Innanzitutto, andiamo a vedere che cos’è il PIL, acronimo di Prodotto Interno Lordo

Sostanzialmente, si tratta del valore di prodotti e servizi che vengono prodotti in uno Stato sovrano, considerando uno specifico arco temporale. 

Questo valore è il risultato dei processi di scambio, quindi dalla compravendita di beni, prodotti e servizi, escludendo quelli realizzati da soggetti destinati ad autoconsumo e quelli resi a titolo gratuito. 

Nel computo totale non viene calcolata la nazionalità di chi produce il bene, ma bensì la zona geografica in cui quest’ultimo viene prodotto. 

Esempio PIL reale

Facciamo un esempio esplicativo, un’automobile prodotta in Italia da una società estera entra nel PIL italiano per regione.

Al contrario, un’azienda di calzature italiana che commercializza in Francia, sarà conteggiata nel PIL transalpino. 

Oltretutto nel PIL e nel debito pubblico vengono inclusi tutti gli ammortamenti.

Quindi, i deprezzamenti di tutti i device tecnologici e gli apparati tecnici che sono utilizzati per produrre i beni, che ovviamente si deprezzano con il passare del tempo e vanno continuamente sostituiti e mantenuti.

Come si calcola il PIL di un paese?

Passiamo ora a vedere come si misura il PIL di un paese

Sostanzialmente, ci sono tre metodi differenti per calcolare il PIL:

  1. Metodo della spesa PIL
  2. Metodo del valore aggiunto
  3. Metodo dei redditi PIL

Andiamo ad analizzarli nello specifico. 

Metodo della spesa 

Partiamo con il metodo della spesa per calcolare il PIL italiano 2023

Questo sistema è basato sul calcolo di acquisti di prodotti e servizi fatti nel territorio. 

Si inizia con la rendicontazione dei consumi prodotti dalle famiglie tramite dei beni durevoli, di consumo e dei servizi.

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Dopodiché, vanno sommati tutti gli investimenti delle aziende, in beni strumentali e immobili; e infine la spesa pubblica, che si riferisce alla spesa fatta da Stato, Enti locali e  Amministrazioni Pubbliche, per ultimo somma anche le esportazioni nette.

Metodo del valore aggiunto

La seconda tipologia di PIL e debito pubblico italiano è il metodo del valore aggiunto

Questo sistema di calcolo si basa su tutto l’ecosistema dell’offerta e sui soggetti economici, sia beni che servizi. 

Tramite questo sistema di calcolo del prodotto interno Lordo vengono sommati tutti i valori dei passaggi produttivi, atti alla produzione dei  beni.

Dunque, si ricava lo stesso risultato del metodo della spesa.

Proprio perché questo metodo è basato sull’idea che per avere la fase finale del processo produttivo sia essenziale adottare una serie di lavorazioni intermedie, che a loro volta, apportano un’aggiunta di valore al bene di riferimento. 

Metodo dei redditi PIL

L’ultima tipologia di come si calcola il PIL di un paese è quello basato sui redditi. 

Questa opzione si basa sul lavoro e sui capitali utilizzati per creare un bene o fornire un servizio.

Attraverso questo metodo, alla somma degli stipendi, dei profitti e delle imposte su produzione e vendita, poi al computo totale, si devono togliere i contributi di produzione. 

C’è da dire che negli ultimi periodi, il governo italiano ha deciso di formulare un calcolo molto più definito, mettendo nel conteggio anche la cosiddetta economia sommersa, quindi il lavoro in nero, con una stima abbastanza precisa.

Andamento del PIL italiano 2023  

Vediamo adesso l’andamento del PIL italiano e le previsioni per il futuro. 

L’analisi dei grafici del settore ci dice che nel secondo trimestre dello scorso anno, il PIL italiano per regione è aumentato di circa il doppio, ovvero, rispetto alle previsioni, superando di parecchio le aspettative. 

Purtroppo però, lo scenario a breve non sarà dei migliori.

Infatti, si prevede che il PIL Italia decrescerà nel periodo invernale, questo per colpa della forte inflazione in concomitanza con l’aumento dei tassi di interesse e la situazione geopolitica, che influisce in modo negativo. 

PIL reale e inflazione

Parlando dell’inflazione al consumo, quest’ultima rimarrà molto elevata anche nel prossimo 2023, ciò è dovuto in modo particolare dalle componenti energetiche e dal settore alimentare. 

Anche i beni core influiranno in modo sempre maggiore sulla percentuale di inflazione e su PIL e debito pubblico italiano.

Misure fiscali

Inoltre si prevede l’inserimento di misure fiscali ideate e studiate per:

  • Sostenere i redditi di famiglie, singoli e aziende
  • Tamponare l’aumento dei costi dell’energia elettrica nel corso del biennio 2022-2023

Misure che potrebbrero essere confermate anche in futuro.

Difatti, calcolando anche il rallentamento ciclico, questo contribuirà a diminuire il rapporto debito pubblico/PIL.

Rapporto debito pubblico e PIL

Sicuramente uno dei mezzi principali che gli Stati utilizzano per analizzare e verificare la situazione finanziaria, e in buona sostanza, del proprio stato economico, è il rapporto tra debito e PIL Italia 2023

Questa valutazione dell’incidenza del debito statale sul PIL viene misurata con una percentuale.

Stando al Patto di Stabilità, nella cosiddetta Eurozona, si attesterà intorno al 60%, per garantire la serenità finanziaria ed economica di tutta la zona.  

Situazione del PIL a livello europeo

Vediamo la situazione a livello Europeo. 

Nel 2022, nella zona Euro si è evidenziata una diminuzione del rapporto debito pubblico/PIL, avvenuta grazie alla salita del PIL, che supera l’aumento del debito pubblico:

  • Dal 94.2% al 95.2% alla fine del primo trimestre dello stesso anno

Di conseguenza, queste flessioni avvengono principalmente per il rimbalzo del PIL; mentre il debito, come valore assoluto, ha continuato a salire secondo i dati diffusi da Eurostat.

Se analizziamo i rapporti del PIL europeo, i differenziali più alti tra debito pubblico e PIL, considerando il secondo trimestre del 2022 appartengono a questi paesi nell’ordine seguente:

  • Grecia (182,1%)
  • Italia (150,2%)
  • Portogallo (123,4%)
  • Spagna (116,1%)
  • Francia (113,1%) 
  • Belgio (108,3%)

Come fanalino di coda, troviamo Estonia (16,7%), Bulgaria (21,3%) e Lussemburgo (25,4%).

Bene cari amici di Invest in The Stock, grazie al nostro articolo dettagliato avete sicuramente capito quali sono i fattori più preponderanti che influiscono sull’andamento del PIL italiano 2023.

Invest in The Stock, La Redazione 

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